martedì 6 maggio 2008

PELLEDOCA SAVIGLIANO – VICTORIA TORINO: La Serie!!
Le Pagelle del Pelledoca
A cura di Lieto Zaga


Scotta 7 : Il miglior acquisto tra i nati nel 1980 del Pelledoca chiude la stagione alla grande, aiutando i suoi compagni a raggiungere una salvezza più complicata del previsto. Lui soffre ancora di una leggera tendinite, ma stringe i denti, proprio nel momento in cui sta dicendo qualcosa nell’orecchio del gatto. Il gatto si mette a urlare, sanguina, ma sono amici, e lo fa degustare. In campo dà come sempre il 100 per cento, grida a più non posso in difesa, aiuta a chiudere gli spazi, e in attacco si prende il pallone e gioca da play. In gara uno fa difficoltà a buttare la palla nel cesto, immaginate nel canestro. E’ una vasca da bagno chiusa a chiave il canestro, ma in gara due fa capire chi è già nel primo quarto: non con una, figuratevi con due, ma addirittura con tre bomboni in pochi minuti chiude virtualmente la partita. Che uomo! Nell’ultimo e decisivo incontro non vuole fare brutte figure davanti al proprio pubblico, che sfoggia molti striscioni solo per lui. Si butta dentro, cerca il fallo, ma ogni tanto arriva il canestro. Quando cerca di segnare trova il fallo. Quindi va dall’arbitro e dice che è ora di mettersi d’accordo. La sua stagione finisce lì, con alcune ottime giocate che danno ai suoi la salvezza e la gioia per una stagione positiva, anche grazie a lui! VIVACE

Garello 7,5 : Mamma li turchi! Lo diceva sempre un accanito fumatore della zona di vigevano bassa, quando vedeva la nebbia in novembre inoltrato. Avesse visto il buon garello giocare forse avrebbe reagito in modo diverso, e anche lui sarebbe schizzato in piedi per cantare la gioia di vedere un finale nelle mani di una persona, come è capitato a noi. Gioca praticamente nello stesso modo le tre gare contro il victoria, correndo molto, difendendo alla morte sui più pericolosi giocatori avversari, e sparando dalla distanza a più non posso. Il suo minutaggio in campo è molto ampio, ma è fatto di un buon basket, di una forza disumana, e di precisione balistica. Coach Toselli in panchina prende la lavagnetta e inizia a scrivere SUPER dappertutto, poi quando Ga lo guarda gli fa leggere tutto per caricarlo. Lui mette fuori buone cose in gara uno, anche se la bomba a 3’ dal termine non serve a nulla. Lui si prende anche un tecnico che non doveva prendere, ma in gara due diventa immarcabile e addirittura il gatto va dagil avversari e dice loro che nemmeno lui avrebbe la voglia di stargli dietro, per paura di stancarsi troppo. Segna da fuori, in penetrazione e ai liberi, concedendo poco ai compagni, ovviamente perché non si fida. In gara tre costruisce quando tutti sono in ferie, motiva i compagni, e nel momento clou piazza due bombe che chiudono i giochi definitivamente e fanno esplodere la curva e tutta borgo pieve. IMPLACABILE

Tallone 5,5 : il capitano dei capitani si sente come un fiorellino che sta sbocciando, e nei play out vuole dimostrare che il giorno del ritiro si allontana sempre di più. Gioca gara uno e gara tre, e anche se le sue gambe, soprattutto le ginocchia, ogni tanto chiedono pietà e si lasciano trascinare, lui non molla mai. Gioca per i rimbalzi, a lui Sabena li lascia per motivi di gradi, prova la via del canestro con assidua lotta contro la sfiga, ma la palla non vuole entrare. In gara uno il coach lo fa giocare una ventina di minuti, dove lui non riesce a provare la conclusione dalla distanza, perché ben marcato dagli avversari. Sua moglie in tribuna lo fischia proprio per questo motivo, poi però quando lo vede correre da una parte all’altra del campo si mette ad applaudire con veemenza. In gara tre è più libero, accalappia molti rimbalzi che dimostrano ancora una volta che gli avversari erano abbastanza bassi. Trova la via del canestro nel finale, a suggello di una stagione fatta di volontà e tanta grinta, amore per il basket e per il divertimento post partita. Bella capitano!! MISTERIOSO

Sabena 6+ : Arvidas arriva ai play out con una voglia di pallacanestro pari alla voglia di silvio nel cercare di vincere le elezioni. In gara uno, come in gare due, come in gara tre, i rimbalzi sono quasi tutti suoi, almeno quando è in campo. Chiunque si metta davanti a lui finisce male, perché salta per tutti i suoi compagni e le sue mani sono più prensili di due tenaglie. In difesa fa il possibile per concedere pochi canestri agli avversari, anche se ha vita abbastanza semplice, visto che di lunghi davvero lunghi gli avversari non ne hanno. Ma ogni tanto la difesa vacilla, lui con i suoi amici biancorossi si fanno mangiare come delle mele marce in penetrazione, e la vittoria diventa più difficile del previsto. In attacco non fa tutto quello che potrebbe. Cerca disperatamente punti chiave per lo svolgersi del match, prova da sotto, prova dalla media, con la sua solita eleganza. Arrivano si dei buoni punti, ma talvolta le conclusioni saltano fuori dal cerchio, da sotto ogni tanto non è preciso e si mangia conclusioni già a referto. Ma può capitare, i play out fanno storia a sé e sabo lo sa bene, anche perché abbiamo saputo dei cornetti sistemati con cura nel borsone e continuamente baciati durante gli scontri con il victoria. BRAVO, BRAVO…

Alasia 6+ : Ma quanto è bello il gatto col gonnello, ma quanto è bello vederlo col cappello! Ultima di campionato anche per il faraone più sfingiato d’egitto. I suoi play out sono intensi, sa di dover dimostrare tutto quello che ha, prima di andare in ferie nella normandia da brandy. In gara uno parte incantato dal colore delle divise avversarie, e spesso si perde il pallone, prova a incunearsi nella difesa torinese, ma gli manca la precisione al tiro, anche se in difesa si dimostra ancora una volta un rompi balle mostruoso, sempre attaccato all’avversario, ma di sicuro tassello per la vittoria. In gara due gioca come in gara uno, più o meno. In gara tre gioca più o meno come in gara uno e gara due. In attacco macina gioco ma non segna più di tanto. Si butta dentro poco elastico, ma poi dalla lunga fa sperare i tifosi biancorossi. La sua faccia fa capire che vuole solo la vittoria, la sua frenesia è ammirabile, non si ferma davanti a nulla, nemmeno quando le pulzelle presenti in tribuna iniziano ad inneggiare a gippo. Lui si, ci sta male, ma supera il momento facendo un fallo e mandando a cagare macho per non avergli passato il pallone per tirare da metà campo. Campionato finito, in attesa delle penne! SALSICCIOSO

Brero 6 : Poco spazio per il Brix del Pelledoca da ducati monster, che gioca solo gara due, lasciando spazio al capitano per le altre sfide. Purtroppo da noi è così, c’è un presidente, un allenatore, un vice allenatore, dei tifosi, ma comanda sempre e comunque il capitano. Nei suoi quaranta minuti a disposizione fa quello che deve fare. Gioca con una grinta pazzesca, salta a rimbalzo a gomiti aperti, prova a buttare dentro punti pesanti, che faticano a concretizzarsi. Ma ci mette tutto quello che ha per dare una mano ai compagni a portare la serie a gara tre. Quando il coach lo sostituisce vola in panchina a massaggiarsi le caviglie, in vista della gara di mini moto in programma per l’ultimo week end di maggio sotto i portici di piazza santa rosa. In gara tre incita i suoi dalla tribuna, ma manifesta contro le repressioni di un capitano troppo dittatoriale, saltando anche la cena di fine campionato. MIZZICA

Giorsino 6- : E’ vero, il primo anno che un ragazzo fa i play out non sempre può giocare al 100%, perché c’è l’emozione, la paura, la stanchezza per le notti brave, l’amore per qualche ragazza che di sballa il cervello, la voglia di evadere, di andare al mare, di andare in montagna, di correre felici a perdifiato, per vedere chi resta indietro. Non è il caso di giors, che gioca le te partite con la solita verve, pur non incidendo troppo sul parquet. A rimbalzo è come sempre limitato dai lunghi senior, che avendo amicizie importanti in tribuna non possono farsi fottere troppi palloni da un ragazzo molto più giovane. Comunque quando può si sbraccia e vola a catturare i suoi palloni, grazie anche a linghi avversari non proprio mastodontici. In attacco, forse intimorito, non riesce a fare punti su punti come suo solito, non è preciso, il tabellone non lo aiuta, e i tifosi si mettono le mani in testa pensando che così non si può giocare. Ma lui se ne fotte, non cambia umore e gioca solo per il suo scopo preciso, ovvero farsi vedere dagli osservatori della squadra di San Salvatore, che il prossimo anno probabilmente lo ingaggeranno alla modica cifra di due cene per la società e quattro pintoni di buon pastis. AFFRANTINO

Fissore 7+ : Super Fix decide di chiudere il campionato da titolare. Infatti, in gara due e gara tre butta i soldi sul tavolo e il coach lo mette subito dentro. In gara uno parte dalla panca, ma ancora una volta spara tutte le sue cartucce nel migliore dei modi. Quando lui va a rimbalzo sai già che la palla non la perdiamo, si butta dentro con dei movimenti strani ma molto prolifici, che lo portano a segnare dei punti fondamentali per la conquista delle vittorie decisive. I tifosi sono tutti con lui, soprattutto in gara tre, quando si inventa dei canestri impressionanti, tipo appoggiando da sotto o in terzo tempo in penetrazione. Che fenomeno. In difesa è incontenibile, il suo avversario fa difficoltà a batterlo, e lui se ne vanta con tutta la panchina. La salvezza arriva ed è anche merito suo, che ci crede fino in fondo, che non sa cosa sia l’agitazione, la paura, ma conosce solo la parola basket, perché tutto il resto è contro natura! MERCEDES

Mussetti 6+ : Mux, mux, mux, doppia mux mux mux….la curva voleva intonargli questo ritornello, ma per via di frange meno estremiste si è dovuto annullare l’evento. Anche lui in campo nelle te gare di play out, con Scotta e Cerutti a portare su la palla, a far giocare i compagni, a farli guardare mentre penetra e butta nel canestro dei punti decisivi. Gli capita soprattutto in gara tre, quando mette dentro un canestro importantissimo. Già in gara unno era andata così, ma era arrivata comunque la sconfitta. Mux gioca con la sua solita tranquillità, non fa un passo più veloce di quello prima. Peccato che ogni tanto si faccia battere in difesa con troppa facilità. Rimane fermo sul primo passo, poi guarda il coach e gli dice che probabilmente qualcuno deve avergli messo della colla sotto le scarpe. Non forza però conclusioni, anzi, le finta per poi scaricare la palla ai compagni che ripetutamente sbagliano. Lui se la prende un po’, dicendo loro che si sta stufando di questo tipo di gioco e che dal prossimo anno cambieranno un po’ di cose. Ga non è d’accordo e lo mette con le braccia al muro! PAZIENTE

Cerutti 6+ : Il piccolo play del Pelledoca è a un bivio. Lui vorrebbe andare a vivere in sud america, ma nessuno vuole andare con lui, perché beve troppo succo di costine. Chissà, indagheremo. Buona la sua prova nei play out, soprattutto in gara due, quando si ritrova preciso dalla distanza, ma anche dalla media e in penetrazione. E’ un tuttofare, tanto che il padrone di una bar vicino alla palestra di torino gli porta gli ingredienti per preparare un Godfather, e lui in un attimo, tra un libero e un altro, lo prepara. In gara tre pasticcia un po’ troppo con il pallone, gli scivola, i suoi passaggi non sono così precisi, e al tiro ci va poco. Nel finale mette la bomba della staffa che chiude il campionato del savigliano, il pubblico applaude pur sapendo che il cuore non lo vedrà, perché lui se lo dimentica. Alla cena di fine campionato è fresco come una rosa, convince i giovanotti che il prossimo anno giocheranno sempre di meno, perché lui farà tutto per tutti. A meno che loro non gli preparino le costine tutti i sabati pomeriggio, gli versino il vino nel bicchiere e gli cantino delle canzoni in piemontese! PINACOLA

Araldi nd: Pochissimi minuti per il più giovane giocatore del Pelledoca, chiamato a rimpiazzare Missenti infortunato. Il coach gli dà spazio nel finale di gara due e gara tre, lui prova a buttare dentro i punti della gloria, ma la palla non vuole entrare. Sembra che il molten dica: “ho già fatto prender gli applausi a cerutti, non posso fare di più…”. Peccato, ma la sua voglia di mettersi in mostra, di giocare a pallacanestro e di stare in compagnia possono essere un buon presagio per gli anni che verranno, gli anni d’oro del grande basket di casa nostra e dei brindisi da pic nic che d’estate non guastano mai! PARTENTE

Toselli: A fine gara tre il pubblico riserva a lui l’applauso più caloroso, perché sopportare gippo in panchina tutta la stagione non deve essere stato facile. Vero è che il 10% dello stipendio che prende è proprio per questo motivo, ma secondo noi è ancora troppo poco. In gara uno rimane sbalordito dagli avversari, che non sembrano essere da ultimo posto in classifica. Vero è che i suoi giocano una pallacanestro tutt’altro che da parquet. Sembrano un po’ zombie che vagano per il deserto alla ricerca del faraone. Lui prova in tutti i modi a rimediare, ma non è la domenica giusta, così si perde. In gara due cambia tutto, mette su una zona che distrugge ogni cosa, e ritrova nei suoi quella voglia di vincere che ha caratterizzato molte partite durante questa stagione. La sera dopo gara due si ritrova in un locale segreto delle langhe per un colloquio formale con il presidente, e tra un dolcetto e una cantilena in tedesco, c’è modo di capire che per gara tre tutto è a posto, i bandieroni ci sono, il tamburo, qualche starlette della televisione provinciale. Ci vuole solo la vittoria, che ancora una volta arriva con fatica, grazie ad alcune preziose giocate nel finale. Lui cerca di far giocare la quadra come tre giorni prima, ma gli avversari sono ancora lì a lottare. Quando vede che è fatta, inizia a saltare addosso a gippo, lo abbraccia, lo lecca, e lo porta in trionfo. D’altronde, per gippo era l’ultima partita, e andava trattato in tal modo! MASTODONTICO

Botta: Urca, che botta, gridava il buon botta dopo la giornata a vinum. Sotto il sole cocente ripensava a gara uno e gara due, non capiva il motivo per cui si è perso così malamente in gara uno e si è vinto così facilmente in gara due. Al terzo bicchiere di barolo non capiva il motivo per cui si è vinto malamente in gara uno e si è perso facilmente in gara due. Alle tre del pomeriggio non capiva chi avesse vinto gara uno e chi avesse vinto gara due. Alle sei del pomeriggio non sapeva il significato della parola gara e non riusciva a mettere in ordine di grandezza il numero uno e il numero due. Ma tornato in sé, arriva a gara tre fresco come una rosa, pronto per l’ultimo scout dell’anno, le ultime discussioni con gli arbitri, le cantilene agli ufficiali di campo, le pulizie sul parquet, i cori dei tifosi. Quando vede come sta andando chiama l’agriturismo prenotato il giorno prima, per disdire la prenotazione. La paura di perdere è forte, la panchina inizia a bagnarsi del suo sudore. Ma nel finale, quando tutto torna come doveva essere, prenota nuovamente, questa volta una stanzetta a ore, per festeggiare tutta la notte l’ennesima salvezza in serie D. PIZZAIOLO

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